ARA Romana
Tratto dalla Rivista archelogica
della provincia di Como, F. 92-
93, A. 1927
A. Giussani, “Iscrizioni romane
e preromane del territorio comasco,
varesino e ticinese,
pp.149-151
ARA ROMANA A GIOVE
IN BUGUGGIATE.
Il 18 settembre 1911 il prof.
Pierfranco Volontè, chiaro illustratore
delle antichità romane
della sua provincia1, ci dava
per il primo notizia di un’ara
romana a Buguggiate.
La scoperta si era eseguita dal
compianto amico cav. ing. Luigi
Riva, a quel tempo R. Ispettore
dei monumenti del Circondario
di Varese, durante
una sua visita alla chiesa parrocchiale
di Buguggiate, di cui
s i s t a v a i n i z i a n d o
l’ampliamento, ed egli stesso
così la descriveva2:
“Nel mentre durante la visita
volgevo l’attenzione ai lavori di
demolizione che si intraprendevano
all’estremità verso
nord del prospetto, mi caddero
sott’occhio le tracce, nascoste
sotto grosso intonaco, del
contorno di una porta soppressa,
consistenti nel rispettivo
piedritto di sinistra
con breve tratto di archivolto,
formato da una larga fascia a
stucco lisciato di color rosso
oscuro. Quali apparivano quell
e t r a c c e i n d i c a v a n o
un’apertura di limitate dimensioni
specialmente in altezza e
davano l’impressione che per
essa dovevasi comunicare ad
un vano in piano inferiore a
quello all’esterno: presentavano
per ultimo tutti i caratteri di
una grande antichità.
Questo fatto inducendomi il
sospetto di ulteriori rinvenimenti,
raccomandai al capomastro
sig. Cattaneo Natale
incaricato dei lavori di sorvegliare
attentamente il progresso
delle demolizioni.
E la raccomandazione portò
frutto colla scoperta di un’ara
di pietra, sottoposta a guisa di
base o zoccolo al citato piedritto
di porta, recante scolpita
in caratteri romani una iscrizione
latina, colla quale veniva
da un certo Barcato coi
parenti dedicata a Giove, Ottimo,
Massimo”.
Non si tratta veramente di
un’ara, ma di una lastra di micaschisto,
di m 0,65 x 0,35
con spessore di cm. 25, su cui
si legge rozzamente scolpita
I O M
BARCA
TVS CV
M SVIS
EX AVG
La supposta mancanza della
parte inferiore dell’epigrafe
induceva l’ing. Riva a ritenere
che vi fosse una linea recante
il nome del pago o della tribù
cui apparteneva il dedicante;
al quale proposito il prof. Volontè
così ci scriveva:
« L’ultimo segno C lo credo
probabilmente un G. Perciò
potrebbe AVG « essere sigla o
di Augurum o di Augustalium,
e suppongo che nella parte
«mancante dell’ara ci sarà stata
la parola COLLEGIO ».
Noi invece, rammentando come
il titolo di Augustale fosse
in quel tempo comunissimo,
preferiamo ritenere l’iscrizione
completa, e interpretarla semplicemente
così:
IOVI OPTIMO MAXIMO BARCATVS
CVM SVIS EX AVGVSTALIBUS
(A Giove Ottimo Massimo Barcato
insieme coi suoi, augustale).
Sia per il tipo onomastico, sia
per i caratteri, l’iscrizione devesi
attribuire agli ultimi secoli
dell’ impero.
………………………………………….
(1) Varese antica — Varese,
Tip. “Cronaca PreaIpina”
1900
(2) Ing. Riva - “La scoperta
di un’ara romana a Buguggiate.
Un sacello dedicato
a Giove” In Cronaca
prealpina Varese, 11
ottobre 1911
…………………………………………
L’Ara attualmente si trova inserita
sul lato sinistro, guardando
la chiesa, della facciata
della chiesa.