L'Organo (I^parte)
Avevo aperto la porticina alla destra del quadro di S. Eurosia e mostrato al soprintendente la
scaletta in pioppo che, dopo aver scavalcato due gradini in pietra intagliati nello spessore del muro,
conduceva al piano in assito dove stanziavano i due polverosi mantici a cu- neo in cuoio. Caricati con due grosse
pietre il cui peso aiutava
• soffiare nei condotti l'aria aspirata e rischiarati dalla luce che penetrava dalla finestrella a lunet- ta posta a mezzogiorno, i mantici riposavano, inattivi ormai da anni, nel sottotetto ricavato di proposito sopra il mortorio nel lontano 1832. Procedendo verso uno scuro per- tugio, reso ancora più stretto dal passaggio dei condotti porta vento in legno sui quali erano appoggiati candelabri di diversa fattura , ci si affacciava al vero cuore dell'organo.
Annunciato dal mantice leva scosse, caricato anch'esso da tre mattoni, Canne in legno,
una moltitudine di canne in metallo di varia lunghezza disposte sui somieri, leve, bilancieri, rinvii che trasmettono i comandi della tastiera e della pedaliera, riempivano lo spazio buio e polveroso compreso tra le mura esterne della chiesa ed il prospetto dell'organo. A destra una porticina ci introduce alla luce della balconata della cantoria. Così da vicino, l'organo mostrava tutta la sua bellezza: contenuto in una cassa armonica in legno color salvia leggermente decorata, riempiva tutta la parte superiore dell'arco dell'ultima campata della navata . Il "..prospetto composto da 23 canne disposte a cuspide apparte- nenti al registro Principale 8' (dal Mi) con bocche allineate e labbro • mitria,...la consolle è disposta a finestra nel basamento dell'organo. La tastiera , tipo pianistico, ha 58 note con prima ottava cromatica, i diatonici sono ricoperti in ebano ed i cromatici in osso. La pedaliera piana , ha 24 pedali paralleli per 12 note con
ritornello.. "(1)
L'organo fu costruito tra il 1773 e il 1774 per la chiesa parrocchiale di Santa Maria dei Miracoli di Morbio Inferiore (Canton Ticino, Svizzera ). Dopo 58 anni di servi- zio, durante i quali "lo strumento viene assoggettato....ad interventi di restauro ed accordatura, non ultimo da parte dell'organaro Viscontini di Varese verrà venduto alla chiesa parrocchiale di Buguggiate forse con l'intermediazione dell'organaro varesino." Nel 1845 intervenne per un nuovo ed importante restauro " Eugenio Maroni Biroldi, lavoro attestato dalla firma reperita sul frontalino dietro la tastiera : Die decimo nono dicembri/MDCCCXLV/Confecit organum/Biroldi Junior."(2) Dopo l'ampliamento della navata, avvenuto nel 1912, l'organo, venne spostato dalla sua posizione iniziale sopra il portone di ingresso e sottoposto ad un ulteriore restauro da parte della RINOMATA FABBRICA D'ORGANI DA CHIESA
Marzoli e Rossi di VARESE.
Nel maggio 2011 l'organo è stato smontato completamente dagli operai della ditta FAMIGLIA VINCENZO MASCIONI e trasportato in un loro magazzino nel comune di Azzio in attesa di un nuovo restauro.
Chi ha avuto la fortuna di fare il chierichetto prima dell'istallazione della ventola motorizzata in sostituzione della manovella fissata all'asta che muoveva le pompe sotto i mantici ricorda gli affannosi sforzi nel rotearla, le corse su per la scaletta che portava ai mantici (per dare il cambio all'amico chierichetto che doveva tornare a servir messa) (3), lo scricchiolio del cuoio e il loro pesante sbuffare, mentre il pizzo della cotta si impigliava nella manovella girata con giovanile foga.
Lorenzo Carabelli
(1) Eugenio Mascioni - Progetto di spostamento e restauro dell'organo nella chiesa parrocchiale di Buguggiate (V A )
(2) Mario Manzin - LA TRADIZIONE ORGANARIA VARESINA NEL CONTESTO LOMBARDO.
(3) I mantici, infatti, dovevano rimanere costantemente gonfi per permettere al suono di uscire dall'organo. Sostituivamo il tiramantici, o l' alza mantici che di solito era il sacrestano.