Il Presbiterio
IL PRESBITERIO ( I^ parte)
Tra una nevicata e l'altra di questo strano mese di febbraio
sono iniziati, con non poca nostalgia, i lavori di
demolizione delle vecchie pareti esterne della navata e
l'apertura verso le due nuove navate laterali. Quattro
robusti portali in acciaio, dall'aspetto di smilzi e brutti
ragni neri, assicurano ora il sostegno della volta e della
balconata sopra l’ingresso recentemente ultimata.
Il parroco, l’architetto progettista, l’ingegnere strutturista,
il responsabile della sicurezza, il delegato della Curia
e i titolari dell’impresa affollano la navata invasa da
grosse macerie per la solita riunione del mercoledì. Tre muratori, incuranti delle presenze, continuano
il loro lavoro di demolizione rendendo quasi impossibile la comunicazione tra i componenti del
gruppo .
Il rispetto dei reperti archeologici ci costringe a modificare le quote in altezza del pavimento della
navata e, di conseguenza, anche quelle del presbiterio, il cui nuovo “progetto di adeguamento ha il
duplice scopo di consentire un agevole svolgimento dei riti e mettere in evidenza i tre luoghi eminenti
del presbiterio stesso che sono l’altare, l’ambone e la sede del presidente.”(1)
Con le mani puntate nelle tasche del giubbotto, don Giovanni, non sembra interessato ad un problema
di quote, ma osserva quello che fin dal principio non lo aveva convinto e che ora poteva verificare
con mano: quei pilastri - il risultato delle demolizioni - sono troppo grossi e tolgono spazio e visibilità,
compromettendo la partecipazione attiva dei fedeli.
“E’ un problema che si conosceva“, si giustifica il progettista,” tuttavia, smussando un poco gli spigoli
dei pilastri e avanzando la collocazione dell'altare, la visibilità dovrebbe migliorare”. Le spiegazioni,
comunque, non convincono nessuno e un po’ di rassegnazione ci pervade.
Quello che un tempo veniva chiamato Capella Majori - il presbiterio - fu realizzato, conformemente
alle disposizioni dettate dal Concilio di Trento, con il primo ampliamento
nel 1704.
Chiuso tra la sacrestia e il campanile - ai quali si accede direttamente
- è delimitato: verso la navata centrale, da due gradini
in marmo, mentre, sul lato opposto, la parte monumentale del
vecchio altare in cui è inserito il tabernacolo eucaristico, delimita
il coro a forma semiottagonale e rivolto a levante. Misura
tredici cubiti per undici (5,77x4,8ml).
Sopra le due porte che conducono alla sacrestia ed al campanile,
l’intonaco staccato ed una cornice in stucco, ci ricordano
della presenza di due antichi dipinti ad olio che rappresentavano rispettivamente: la Sacra Famiglia e
S.Anna.(3)
In conformità agli adempimenti liturgici del Concilio Ecumenico Vaticano II il presbiterio ha subito
già due adeguamenti: in modo provvisorio nel 1965 e definitivamente nel 1974.(2)
Lorenzo Carabelli 04 2013
1) Conferenza Episcopale Italiana – COMMISSIONE PER LA LITURGIA- L’adeguamento delle
chiese secondo la riforma liturgica – NOTA PASTORALE 31 05 1996.
2) Fu in quest’ultima occasione che furono rimosse le balaustre in marmo che ne delimitavano il
recinto. Delle 14 colonnine di cui erano composte, più della metà andò dispersa.
3) Come più volte ricordato i due dipinti furono oggetto di furto nel maggio 1998.